L’inflazione taglia la spesa delle famiglie e ciò si riflette sugli introiti delle imprese e delle attività commerciali, specie in questo periodo estivo, con una prospettiva ancora più negativa per l’ultimo trimestre di quest’anno. Secondo l’analisi di Confesercenti Campania saranno circa 50 i milioni di euro in meno, rispetto a 12 mesi fa, di indotto assicurato dai consumi delle famiglie della nostra regione.
Pesa fortemente anche sui consumatori campani, l’aumento generale dei prezzi, specie quello dei costi fissi: spese per luce, gas e carburanti limitano la spesa per il commercio, bar e ristoranti. Il problema relativo all’inflazione limita, dunque, le famiglie anche per le ferie estive: sono non a caso in aumento, rispetto al 2021, gli esercizi commerciali che rimarranno aperti. Nel periodo di Ferragosto ci saranno molte attività, soprattutto quelle essenziali, aperte. Il taglio alla spesa, a causa dell’inflazione inciderà sulla capacità di spesa dei consumatori. Secondo le stime di Confesercenti Campania c’è stato un crollo dal primo all’attuale trimestre: si è passati da un +9% di gennaio/febbraio/marzo all’attuale -0.3% che può diventare -0,9% alla fine del 2022. L’aumento dei prezzi sta spingendo i consumatori anche a ridistribuire il budget tra le voci di spesa, in un quadro condizionato dall’aumento delle spese fisse, che valgono ormai metà del bilancio familiare.